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Seminario “Riprendere parola. La restituzione di voce e di dignità agli internati in ospedale psichiatrico in Piemonte negli anni Settanta”
*importante
in caso di emergenza
chiama il 112
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L’appuntamento è organizzato in occasione di un anniversario importante per la storia italiana e per la storia della psichiatria: il 14 dicembre 1970 l’Associazione per la lotta contro le malattie mentali presentò al giudice istruttore del Tribunale di Torino un esposto che elencava numerose violenze subite dalle persone rinchiuse in manicomio. «Due paginette – ha scritto nel 1977 Alberto Papuzzi in Portami su quello che canta. Processo a uno psichiatra (Torino, Einaudi) –, un linguaggio talvolta da cancelliere; ma esplosivi sono i sei foglietti allegati all’esposto: per la prima volta sul tavolo di un magistrato giunge un atto d’accusa contro l’elettricista Coda». Nello stesso anno, nel mese di luglio, il settimanale l’Espresso aveva pubblicato l’inchiesta «Ma è per il suo bene!» sul manicomio dei bambini di Grugliasco, anch’essa realizzata grazie al fondamentale contributo dell’associazione.
La denuncia delle violenze subite dai ricoverati nel reparto infantile di Villa Azzurra a Grugliasco e il successivo processo allo psichiatra Giorgio Coda per le terribili terapie somministrate a minori e ad adulti negli ospedali psichiatrici di Grugliasco e di Collegno rappresentarono l’occasione per molti degenti di far conoscere agli italiani le condizioni di vita nel manicomio e per l’opinione pubblica di ascoltare – come raramente era accaduto negli anni precedenti – storie di sofferenza e di internamento dalla viva voce delle persone che da anni non oltrepassavano i muri dell’istituzione totale.
Se potete, vi chiedo il favore di far circolare.
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